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Il Tar boccia il trasferimento della poliziotta

PG_1TREVISO, 3 GIUGNO 2011 – (Ro) L’agente Paola Piras può restare al proprio posto all’Ufficio della Polaria di Treviso: queste le scarne parole con le quali i giudici del Tar di Venezia (Vincenzo Borea, Claudio Rovis e Alessandra Farina) hanno accolto il ricorso presentato dalla Poliziotta, bocciando il provvedimento con il quale Ministero dell’Interno – Dipartimento di pubblica sicurezza (che si era costituito con l’avvocatura che è stata condannata a pagare le proprie spese) – aveva deciso di trasferire Paola Piras dall’Ufficio di Polizia di frontiera dell’aeroporto di Treviso alla Questura di Treviso per motivi di opportunità e incompatibilità ambientale. Una decisione che faceva parte della cosiddetta “guerra dei veleni” all’interno della Polizia di frontiera del Canova. Paola Piras, ritenendo il provvedimento sbagliato, ha però presentato ricorso al Tar, assistita dagli avvocati Marcello Fracanzani e Federico Pagetta, ottenendo soddisfazione e giustizia.

Tanto la sentenza è stata stringata, quanto le motivazioni del no al trasferimento sono state chiare. «Il trasferimento di Piras – dicono i giudici – si riferisce a fatti “vecchi”. Altri trasferimenti rendono senza senso quello di Piras. Pur riconoscendo ampia discrezionalità alle valutazioni del Ministero dell’Interno – concludono i giudici del Tar – non si ritengono persistenti le situazioni di incompatibilità ambientale. Paola Piras può restare al proprio posto».

 

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