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Volevano il morto

In una notte di ordinaria follia… gli eroi di Terzigno

logoRoma, 5 novembre 2010. Un mese di agguati e guerriglie notturne a Terzigno, per l’ennesima emergenza rifiuti; centinaia di feriti sono il risultato di una leggerezza, un’avventata scelta politica varata con una legge e di lì a poco modificata.

Il problema rifiuti rimane, come irrisolta è anche la politica sulla sicurezza e la tutela degli operatori delle Forze di Polizia che non esiste. Per di più da questa rivolta ne esce un precedente ancora più pericoloso – una protesta violenta che non solo resta impunita ma ha successo! Paga! Ottiene risultati!

Una notte di ordinaria follia …. tante notti di ordinaria follia! E ancora una volta a metterci la “faccia” è il Reparto Mobile, uomini che sono sempre nell’occhio del ciclone e da soli contro tutto e tutti, pronti ad essere bersaglio del malcontento popolare, della stampa, della magistratura, del Governo ma …. ci sono sempre ed a loro si chiede l’impossibile: “Mandiamo i Celerini! lasciamo la scena a loro, lasciamoli soli allo sbaraglio!

I “celerini” sono addestrati all’ordine pubblico con rischio anche per la propria sicurezza – è il loro compito – ma a Terzigno si è superato ogni limite: piccoli contingenti di pochi uomini (15-20 poliziotti) lasciati isolati per ore ed ore – e per giunta di notte! – a fronteggiare i continui attacchi violenti di centinaia di persone dei movimenti antagonisti no-global armate di molotov, bombe carta chiodate e sassi, rischiando veramente la vita mentre l’ingresso della discarica “Sari” era protetto da un contingente molto più numeroso che, dovendo presidiare il sito, non poteva soccorrere i colleghi in difficoltà a poche centinaia di metri.

Quello che poi desta più preoccupazione, oltre alla dinamica degli avvenimenti, sono le risposte che lo Stato ha dato, o non ha dato, impiegando uomini sprovvisti di mezzi che pure erano disponibili: gli ML 100 per superare le barricate, i c.d. MAMMUTH

(20 in dotazione ai 14 reparti mobili presenti in tutta Italia dal costo elevatissimo, oltre un milione di euro); gli idranti di ultima generazione (2 in tutta Italia – computerizzati) per disperdere i manifestanti più “accalorati”; le ruspe per rimuovere le barricate; tutti mezzi parcheggiati presso la motorizzazione di Roma, pronti ed efficienti per essere trasportati sulla scena. Non sono mai arrivati! Eppure sarebbero serviti…. perché NON PUO’ BASTARE SEMPRE E SOLO LA “SANA FOLLIA” DEI CELERINI, costretti ad essere impavidi passando in mezzo al fuoco delle molotov e sapendo benissimo che quello è l’unico modo per gestire un Ordine Pubblico ormai in balia di dirigenti “disarmati” da uomini di Governo che giocano a Risiko con i caschi blu, prendendosene gli onori ed i meriti e lasciando gli oneri (dal rischio della vita agli avvisi di garanzia nella migliore delle ipotesi!) a uomini dello Stato che non indietreggiano mai….

Ogni giorno per 30 giorni di presidio, 24 ore su 24, 200 uomini sono stati mandati allo sbaraglio con SCUDI di protezione inidonei perché scaduti (un sasso basterebbe per mandarli in frantumi), e con abbigliamento che, pur essendo ignifugo prende fuoco in un attimo.

Non possono certo bastare le poche parole pronunciate dal Presidente del Consiglio, “Saggi e prudenti” così sono stati definiti i poliziotti…. senza nemmeno aggiungere una parola di plauso e di ringraziamento per chi come sempre è chiamato a rispondere di responsabilità non proprie!

L’ANIP-ITALIA SICURA denuncia la scarsa attenzione per gli uomini dei Reparti Mobili che, in lungo e in largo per l’Italia, garantiscono la sicurezza interna dello Stato e dei suoi cittadini.

Anche loro sono “eroi” che si sacrificano quotidianamente nella nostra Italia e non “all’estero”, che nessuno osanna né tantomeno segnala per un encomio, una parola di lode, un semplice premio.

Sempre sotto accusa perché usano la forza fisica per lo Stato, per sopravvivere e per riuscire a tornare a casa, a volte malconci ma vivi, loro unica ricompensa.

Scarica il comunicato ufficiale

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