La revisione dei ruoli della Polizia di Stato – con la contestuale rideterminazione delle relative dotazioni organiche sulla base delle esigenze di funzionalità – è volta a realizzare, in attuazione degli specifici principi di delega e nei limiti delle risorse finanziarie disponibili, un organico ed efficace modello che modernizzi e semplifichi l’assetto ordinamentale, valorizzando il merito e la professionalità, assicurando il potenziamento delle funzioni, anche in relazione alla nuova definizione dei comparti di specialità ed all’articolazione dei presidi di polizia, di cui ai principi di delega, previsti dall’art. 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124, attuati con il primo correlato schema di decreto legislativo già approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri.
L’intervento riguarderà, in particolare, a partire dal 1° gennaio 2017:
- l’assegno di responsabilità, conseguente al potenziamento dell’efficacia delle funzioni e della valorizzazione del merito e della professionalità, prevista espressamente dalla delega, per gli oltre 26.000 tra assistenti capo, sovrintendenti capo e sostituti commissari, e qualifiche corrispondenti dei ruoli tecnici, in servizio alla predetta data, ai quali si aggiungeranno, negli anni successivi, gli altri pari qualifica;
- il recupero delle posizioni di carriera pregresse, nonché l’incremento di determinate dotazioni organiche, in relazione alle nuove opportunità di progressione che il progetto di revisione dei ruoli consente, attraverso la disciplina transitoria, nell’arco di cinque-sei anni, per gli oltre 15.000 appartenenti ai diversi ruoli;
- l’accesso graduale al ruolo dei sovrintendenti, per gli attuali circa 43.000 assistenti capo del ruolo del personale che espleta funzioni di polizia, di cui circa 24.000 entro cinque anni e tutti gli altri entro dieci anni (con esclusione di coloro che non presenteranno domanda per la partecipazione alle procedure selettive e di coloro che cesseranno dal servizio).
Tutto il personale avrà l’opportunità, entro un breve tempo, di partecipare ai concorsi interni e alle nuove procedure per la progressione in carriera, tranne gli attuali dirigenti.
I benefici economici e di carriera potranno essere ampliati, anche con i previsti decreti “correttivi” da adottare entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto attuativo della legge delega, approvato nel termine ivi previsto, in relazione ad eventuali risorse aggiuntive che potranno essere stanziate nel frattempo, tenuto anche conto del richiamo contenuto nella legge di stabilità 2016.
L’intervento, prevede, in particolare, nell’ambito di un graduale processo riformatore:
- la rideterminazione della dotazione organica complessiva, di quella dei singoli ruoli e di quella distinta tra i ruoli del personale che espleta funzioni di polizia, funzioni tecnico-scientifico e funzioni sanitarie;
- l’introduzione del titolo di studio del diploma di scuola superiore di secondo grado per l’accesso al ruolo iniziale degli agenti e assistenti e corrispondenti ruoli tecnici;
- la partecipazione ai concorsi per l’accesso nei ruoli della Polizia di Stato anche con la riserva di conseguire il prescritto titolo di studio entro la data di svolgimento della prima prova, anche preliminare;
- l’incremento delle procedure semplificate nei concorsi interni per l’accesso ai ruoli e alle qualifiche superiori e negli altri sistemi di progressione in carriera;
- la riduzione dei tempi e dei costi attraverso l’utilizzo sistematico degli strumenti informatici e telematici per le procedure concorsuali e per la frequenza dei corsi;
- l’aumento della dotazione organica del ruolo dei sovrintendenti e l’attivazione del ruolo direttivo mai istituito, in relazione alle esigenze di disporre di un maggiore numero di ufficiali di polizia giudiziaria e di ufficiali di pubblica sicurezza;
- la valorizzazione e l’implementazione delle funzioni svolte dal personale con una determinata anzianità di servizio nella qualifica apicale dei ruoli degli agenti e assistenti, dei sovrintendenti e degli ispettori, e ruoli tecnici corrispondenti, con la conseguente corresponsione di un assegno di responsabilità e l’individuazione del personale interessato attraverso l’introduzione di una specifica denominazione;
- l’implementazione delle posizioni direttive e delle funzioni dirigenziali della carriera dei funzionari, anche attraverso la rimodulazione del ruolo direttivo per valorizzare le professionalità interne e disporre di funzionari più giovani provenienti dall’esterno, nonché l’introduzione di una nuova qualifica dirigenziale (da denominare) equiparata a quella di tenente colonnello, riconducendo quella “direttiva” apicale al solo grado di maggiore. Ciò consente anche di superare l’attuale discrasia per cui la qualifica di vice questore aggiunto della Polizia di Stato (con il segno distintivo corrispondente a quello di tenente colonnello) è equiparata, contestualmente, ai gradi di maggiore e di tenente colonnello delle Forze di polizia ad ordinamento militare, con l’ulteriore conseguenza che i segni distintivi del commissario capo (equiparato al capitano) sono uguali a quelli del maggiore;
- l’adeguamento dei ruoli tecnici alle nuove esigenze poste da una società in continua evoluzione tecnica e scientifica, con la contestuale drastica riduzione del numero dei settori e dei profili, prevedendo, altresì, l’incremento del numero dei periti e dei direttori tecnici (figure altamente qualificate) ed il sensibile decremento della dotazione organica dei ruoli di base (operatori e revisori). Ciò al fine di semplificare ed agevolare le modalità di impiego del personale, in un’ottica di maggiore funzionalità ed efficacia. Contestuale ridenominazione, inoltre, delle qualifiche, rendendole, sostanzialmente, uguali a quelle del ruolo del personale che espleta funzioni di polizia con l’aggiunta dell’attributo “tecnico”.
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