Appena lunedì 26 il Governo, in particolare il Tesoro, parlava di 450 milioni di euro per la Sicurezza da prelevare dai 5 miliardi di gettito previsto dallo scudo fiscale.
Una cifra appena sufficiente a coprire la perdita secca del 3,3% del nostro potere d’acquisto determinata dal tasso d’inflazione 2008, il più alto degli ultimi dieci anni ed a integrare le assunzioni nelle Forze armate e di polizia: nella Finanziaria all’esame del Parlamento ci sono risorse sufficienti per assumere appena 400 poliziotti contro un’uscita per pensionamenti nel 2009 stimata in circa 2.000 unità.
Sarebbero restati comunque in piedi sia il problema dei mancati stanziamenti per il riordino, che i politici sembrano volere solo a chiacchiere e quello degli stanziamenti per il rinnovo del contratto in scadenza: per il 2010 l’aumento previsto di appena 5 euro netti per un agente è addirittura offensivo.
Ma sarebbe stato comunque un segnale di buona volontà, un apprezzabile tentativo di imboccare la strada giusta. E invece no.
Come sempre agli annunci non sono seguiti i fatti e la montagna ha partorito un topolino: i 450 milioni annunciati alla stampa (vedi ritaglio stampa allegato) dopo un solo giorno ieri sono diventati 100. Si tratta di una somma assolutamente insufficiente, una vera e propria beffa ed un segnale molto negativo su quelle che sono le reali intenzioni di un Governo che aveva basato nella primavera dello scorso anno tutta la sua campagna elettorale sulla Sicurezza.
Chiediamo pertanto al Presidente del Consiglio dei Ministri un intervento diretto e chiarificatore.
Inoltre per la sola Polizia di Stato resta inspiegabilmente aperta la questione del pagamento del secondo livello di contrattazione, che da molti mesi ormai carabinieri e finanzieri hanno già percepito. La motivazione addotta dal Dipartimento della pubblica sicurezza fa riferimento ad un non meglio definito decreto di assestamento del bilancio che da un mese sarebbe alla firma del Ministro dell’economia e finanze.
Su questo tema è stato chiesto un intervento tempestivo e risolutore al Ministro dell’interno, fermo restando che anche dopo l’erogazione delle competenze chiederemo di comprendere come un fatto così grave possa essere avvenuto e che vengano tempestivamente accertate eventuali responsabilità a tutti i livelli.
Roma, 28 ottobre 2008
art. la Repubblica