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Diaz. Confermate le condanne per i poliziotti: ma i reati sono prescritti

diaz_cassazione_grROMA – Prescritti gli agenti che eseguirono gli ordini, condannati i funzionari che ordinarono di picchiare. Dopo 11 anni da quel 21 luglio 2001, la Cassazione ha confermato le condanne d’appello per i vertici della polizia e ha prescritto le lesioni per gli altri poliziotti coinvolti nei pestaggi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova.

Non era bastata la città a ferro e fuoco, non era bastata la morte di Carlo Giuliani. Quella notte nell’istituto si sentiva piangere e urlare. Fino a poco prima i ragazzi del Social Forum, molti stranieri, dormivano nei sacchi a pelo. La prima persona che i poliziotti incontrarono fuori dai cancelli fu un giornalista inglese, Mark Covell: finì in coma per i tutti i calci alla testa che gli diedero. In 60 ne uscirono sulle barelle. Dietro di loro, a terra, sangue, tanto sangue. Michelangelo Fournier, all’epoca vice dirigente del reparto mobile di Roma, al processo la definì una «macelleria messicana». Un massacro causato da due bottiglie molotov trovate nella scuola ma che, per l’accusa, furono sistemate dagli agenti per giustificare gli arresti: 93, poi tutti prosciolti.

Le indagini sulle lesioni, sugli arresti arbitrari e sulla vicenda delle molotov, si conclusero con il rinvio a giudizio di 29 poliziotti tra dirigenti, funzionari e capisquadra. I pm contestarono i reati di violenza privata, lesioni, abuso d’ufficio, falso, calunnia. In 1° grado furono 13 le condanne, 16 le assoluzioni. I vertici furono assolti. La Corte d’appello ribaltò la sentenza condannando anche loro. Le condanne furono 25. Ieri la Cassazione ha scritto la parola fine sulla vicenda: 4 anni a Giovanni Luperi e Francesco Gratteri, 5 anni per Vincenzo Canterini, 3 anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, Filippo Ferri, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi e Massimiliano dI Bernardini. Dovranno lasciare il servizio. La Polizia «accoglie la sentenza della magistratura con il massimo dovuto rispetto» ha detto il Capo della Polizia, Antonio Manganelli.

GLI 8 CAPISQUADRA PRESCRITTI Sono otto i capisquadra del VII Nucleo Speciale della Squadra Mobile di Roma nei confronti dei quali la Cassazione ha dichiarato la prescrizione del reato di lesioni ai danni dei no global della Scuola Diaz di Genova. Si tratta degli agenti di polizia Tucci, Cenni, Basili, Ledoti, Compagnone, Stranieri, Lucaroni e Zaccaria. A quanto si è appreso nei loro confronti, data la dichiarazione di prescrizione, non dovrebbe scattare la pena accessoria della condanna all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

HEIDI GIULIANI: GIUSTIZIA INCOMPLETA La sentenza della Cassazione, che ha confermato le condanne per falso dei vertici della polizia coinvolti nel pestaggio e negli arresti illegali dei no-global alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001, dimostra che «la giustizia c’è benchè incompleta». Lo ha detto Heidi Giuliani, madre di Carlo ucciso durante il G8. «In verità le responsabilità sono più ampie – ha aggiunto Giuliani – e penso all’assoluzione dell’allora capo della polizia e al mancato processo per la morte di mio figlio».

“CASSAZIONE CORAGGIOSA” «Giustizia è fatta: ci sono voluti 11 anni per arrivare a questo verdetto e la Cassazione è stata coraggiosa. Mai, nelle democrazie occidentali, si è arrivati ad una condanna per funzionari della Polizia di così alto livello». Così l’avvocato Emanuele Tambuscio, legale di alcuni no-global picchiati alla Diaz, ha commentato il verdetto della Suprema Corte.

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