ROMA – Il 25 novembre prossimo si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e non poteva mancare in questa giornata un pensiero da parte del nostro Coordinamento per tutte quelle donne che hanno vissuto o vivono ancora la violenza.Perché proprio il 25 novembre?
L’Onu il 17 dicembre 1999 ha dichiarato questa data il simbolo della giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne sulla scelta di un gruppo di donne attiviste – riunitesi nel 1981 nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) – in memoria di un fatto realmente accaduto nel 1960: l’uccisione violenta di tre sorelle originarie della Repubblica Dominicana.
Le tre donne, Patria, Minerva e Antonia Maria Teresa Mirabal furono sottoposte ad atroci violenze, torturate e poi assassinate perché si opposero alla dittatura di Rafael Leonidas Trujillo salito al potere con l’inganno.
In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali.
Nel 2007 a Roma, è stata organizzata la prima manifestazione ufficiale su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica.
Oggi centinaia di iniziative, nel nostro Paese, vengono promosse in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.
La donna che un tempo veniva esaltata e venerata dai più grandi scrittori e poeti, oggi nel contesto di globalizzazione è sempre più indifesa contro il “parossismo maschile”
A sostegno dell’attualità di questo problema contro chi ancora si ostina a non riconoscerlo o sottovalutarlo a livello mondiale, si riportano alcuni dati statisti recenti (fonte istat) da cui si evince l’incidenza dell’argomento oltre che fornire interessanti spunti di riflessione:
• 135 milioni – le donne e le bambine che hanno subito mutilazioni genitali
• 2 milioni – le bambine che ogni anno subiscono mutilazioni genitali
• Il femminicidio è la prima causa di morte delle donne in Europa e nel Mondo.
• l’80% dei rifugiati politici e sfollati presenti nel mondo è rappresentato da donne sole o con i propri figli, che sono soggette ad ogni genere di molestia
In Italia:
• 1 donna su 3 tra i 16 e i 70 anni, in Italia è stata vittima della violenza di un uomo
• 29 le donne uccise in Italia dal partner o dall’ex-partner tra ottobre e novembre 2010
• 8 su 10 le donne malmenate, ustionate o minacciate con armi che hanno subito aggressioni tra le mura domestiche
• Il 70% delle donne è costretto ad avere con la forza rapporti sessuali compreso il partner
• 96% – la percentuale delle donne che in Italia subiscono violenza senza denunciare i fatti per paura di ritorsioni
• 46% – la percentuale delle donne che in Italia si rivolgono ai servizi e ai centri antiviolenza in Italia
• 75,2%- i casi di violenza in cui l’aggressore è un familiare o un conoscente
• 1 milione e 400 mila – le donne che hanno subito uno stupro prima dei 16 anni
• 1 milione e 100 mila – le donne vittime di stalking, cioè di atti persecutori
Di fronte ad un evento così importante dobbiamo continuare ad aiutare in tutti i modi consentiti le vittime della violenza a venire allo scoperto e promuovere tutte quelle azioni utili alla prevenzione del fenomeno.
Il Coordinamento Donne dell’ANIP ITALIA SICURA si sta organizzando su tutto il territorio nazionale con interventi mirati a diffondere una cultura del rispetto dei generi per sostenere e sensibilizzare anche le donne della Polizia di Stato contro la violenza.
Uno dei principali obiettivi sarà quello di favorire la formazione delle donne appartenenti alle forze dell’ordine per l’acquisizione di competenze specialistiche in materia di difesa, tutela e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Questo comunicato vuole essere una forma di partecipazione attiva e solidarietà a tutte le donne che si concretizzerà anche con interventi alle manifestazioni.
La Coordinatrice Nazionale
Teresa Longobardi
– Scarica il comunicato sindacale.