Mancano uomini ma soprattutto serve un maggior coordinamento
“Giusto, ci sono pochi agenti per le strade. Sbagliato, non dipende da pancioni imboscati.” Flavio Tuzi e Filippo Bertolami, vertici del sindacato di polizia Anip-Italia Sicura, respingono le accuse di Brunetta.
– Di chi la colpa, allora?
“Noi lo diciamo da anni. A Roma in Questura mancano 1.700 uomini. Gli effetti di queste carenze d’organico si vedono sui servizi più vicini ai cittadini: le Volanti che hanno quasi dimezzato gli agenti oppure il centralino del 113 dove poche persone devono rispondere a centinaia di chiamate per ogni turno.
Questa è la diagnosi.”
– Ma che soluzione indicate?
“Guardate i numeri dei centralini operativi: polizia, carabinieri e finanza… ognuno ha il suo.”
– Basta unificare i centralini?
“No, è un esempio, ma indicativo. Serve un reale coordinamento delle forze dell’ordine soprattutto per il controllo del territorio e i servizi di ordine pubblico. Quindi, tanto per cominciare, realizziamo un’unificazione reale dei numeri di emergenza, delle sale operative e delle comunicazioni. Cosi si eviterebbero doppioni, si risparmierebbero milioni di euro e si libererebbero uomini. Meglio per i cittadini e per noi. Non basta: si detto tante volte di razionalizzare le risorse con la tecnologia, ma finora si è fatto ben poco. Molti archivi non sono ancora informatizzati.”
– Soldi, risorse, progetti di riorganizzazione, ma voi poliziotti non avete niente da rimproverarvi?
“Ci sono cose da correggere. Una, per esempio: alla direziono centrale delle risorse umane, quella che decide i nostri destini, dalle destinazioni ai trasferimenti, ci sono funzionari che non hanno esperienza di polizia sul territorio.”
Flavio Tuzi e Filippo Bertolami