ROMA – I reporters della rivista “Armi e Tiro”, del direttore Massimo Vallini, hanno condotto un viaggio-inchiesta nel delicato circuito degli armamenti in dotazione alle Forze di Polizia comandate a svolgere servizi di tutela dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica.
Nell’indagine vengono sviluppati gli aspetti più importanti dell’attività dell’operatore dei reparti mobili della Polizia di Stato. Troppo spesso piccole minoranze di facinorosi sono riusciti ad interrompere attività sportive come la competizione calcistica Italia-Serbia dell’ottobre 2010, lavori pubblici come l’Alta Velocità in val di Susa recentemente protagonista di scontri tra i boschi o cortei pacifici trasformarsi in vere guerriglie urbane come accaduto il 15 ottobre in Roma per le vie del centro storico. L’opinione pubblica si interroga su come sia possibile non riuscire a prevenire o evitare gli ingenti danni a beni pubblici e privati e come potrà la situazione generale migliorare nel futuro considerati i tagli previsti dalla precarietà finanziaria.
Gli scontri di Roma hanno dunque riacceso i riflettori sulle condizioni degli equipaggiamenti e mezzi della Polizia e degli altri corpi dello Stato, giudicate gravi da tutte le sigle sindacali coinvolte a vario titolo nella rappresentanza degli addetti ai lavori.
L’ANIP ITALIA SICURA, attraverso il proprio ufficio stampa e lo staff tecnico, ha collaborato a delineare un quadro più preciso di quella che è attualmente la situazione delle modalità di impiego e lo stato delle dotazioni personali e di reparto assegnate al personale chiamato a svolgere il più istituzionale dei compiti della Polizia di Stato: garantire ai cittadini la libertà di manifestare in totale sicurezza e incolumità.
– Leggi e scarica l’articolo da “Armi e Tiro: La Polizia s’indigna“.
