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Il 1° Reparto Mobile mandato allo sbaraglio

Nel corso dei festeggiamenti per la vittoria della Roma, successivi all’incontro calcistico di Champions League Roma – Barcellona, sembrerebbe che in piazza di Ponte Milvio i “Celerini” del 1° Reparto Mobile di Roma siano stati messi in più occasioni in pericolo per la loro incolumità.

Un gruppo di tifosi infatti si è concentrato nella piazza bloccando anche la circolazione.

Le squadre operative del 1° Reparto Mobile e del Battaglione dei Carabinieri (circa una cinquantina di unità) sono state fatte schierare (per un lungo lasso di tempo) al margine della piazza ed esposte ad un continuo e fitto lancio di bottiglie e oggetti contundenti, poi fatte spostare a piccoli passi da ordini impartiti con incertezza, prima con sali e scendi da uno spartitraffico,(sempre bersaglio dei lanci di oggetti dai tifosi) poi fatti convergere al centro della piazza verso il lato opposto della stessa con i tifosi che aprendosi li avevano sotto tiro da tutti i lati.

Un accerchiamento quasi completo che non ha portato alle estreme conseguenze e gravi danni per gli operatori grazie alle individuali capacità professionali anche di squadra degli stessi.

Troppo spesso i Reparti Mobili vengono esposti a rischi, serî pericoli, senza le opportune precauzioni tecniche che invece potrebbero essere evitati fidando nell’esperienza e nell’alto profilo di specifica e continua formazione anche sul campo, non solo dei funzionari dei Reparti Mobili che accompagnano i contingenti, ma anche dei loro Capi Squadra selezionati proprio per ottimizzare l’efficacia degli interventi specialmente in situazioni di criticità.

Questo, nel contesto esposto, sembrerebbe invece che non sia accaduto, anzi il contrario nonostante le ripetute osservazioni e proposte degli operatori che subivano il lancio continuo degli oggetti e percepivano i gravi rischi a cui andavano incontro soprattutto nella fase di convergenza in avanti per attraversare la piazza senza alcun senso logico con i “fianchi” in balìa dei tifosi.

La cronaca dei fatti se corrispondente alla realtà risulterebbe non solo un grave disservizio nella tutela dell’ordine pubblico ma anche una non più tollerabile grande esposizione della vita e dell’incolumità di chi è preposto a garantire tali servizi che invece deve essere tutelato e rispettato per la dedizione ed il quotidiano sacrificio a cui viene sottoposto per difendere le istituzioni e i cittadini.

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