ANIP – Italia Sicura
Coordinamento donne

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – Lavori in corso

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la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci Isaac Asimov

E’ già da qualche anno che il 25 novembre, su un’iniziativa dell’Onu, si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne per l’eliminazione di tutte le forme di violenza di genere.

Come anche lo scorso anno, il Coordinamento Nazionale Donne dell’ANIP ITALIA SICURA si è mosso su tutto il territorio nazionale attraverso le sue Coordinatrici, partecipando ad iniziative, convegni ed incontri nonché interventi diretti e mirati a diffondere una cultura del rispetto dei generi per sostenere e sensibilizzare anche le donne della Polizia di Stato contro la violenza.

Tra i più significativi: il 23 novembre il Convegno sui”Grandi Cambiamenti Istituzionali e le Donne: gli effetti della Spending Review sulle politiche di genere ed organismi di parità a cura delle Consigliere di Parità; il 26 novembre la Manifestazione “Mai più violenza esci dal silenzio”a cura della Consulta femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio e il 27 novembre l’Incontro con il Ministro dell’Interno e il Ministro del Lavoro con delega per le Pari Opportunità e i Rappresentanti sindacali.

Di seguito le conclusioni e le riflessioni da questi importanti momenti di confronto:

Quando si parla di violenza non ci si riferisce esclusivamente alla violenza fisica o sessuale, ma anche

  • alla violenza psicologica che si concretizza con attacchi alla dignità personale, svalutazione, affermazioni continue di subordinazione, umiliazioni, isolamento dalla famiglia d’origine e dalle amicizie personali;
  • alla violenza economica in cui la donna senza un reddito subisce il dominio e la sottomissione del coniuge o convivente con l’accusa di appropriazione indebita di guadagni non suoi e un forte condizionamento sul bene dei figli;
  • e allo stalking che si manifesta con persecuzione e molestie allo scopo di creare un condizionamento psicologico.

La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani che si riferisce a tutti gli ambiti della società in cui viviamo da quello familiare a quello lavorativo: la nostra Costituzione sancisce tra i suoi principi fondamentali, il diritto di ogni individuo all’integrità fisica e morale e alla realizzazione personale nonché il principio di parità e di pari opportunità uomo-donna, a partire dalle opportunità di lavoro e stabilisce il principio di uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione e opinioni politiche.

Purtroppo l’Italia si fonda su una cultura di tipo “patriarcale” e tutte le leggi sulle Pari Opportunità attuate rispetto all’Europa sono meno cogenti.

Il 27 settembre scorso il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero ha sottoscritto a Strasburgo in nome e per conto del Governo Italiano, “la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”aperta alla firma ad Istanbul l’11 maggio 2011 (www.coe.int/conventionviolence) già ratificata negli altri Paesi Europei ed in attesa della ratifica anche da parte del Governo Italiano.

I recenti cambiamenti istituzionali, il riordino delle province e le Città Metropolitane nel contesto della spending review stanno modificando il mondo del lavoro e del sociale fondamentalmente in tre direzioni:

  • dal collettivo all’individuale;
  • dal centrale al locale;
  • dall’istituzionale al sociale.

Di conseguenza gli organismi come quello delle Consigliere di Parità, rischiano di ritornare ad essere enti di volontariato perdendo quell’autonomia funzionale ed economica acquisita nel tempo come organo monocratico con conseguenze davvero drastiche per tutte le donne che si rivolgono ad esse. Ricordiamo che le Consigliere di Parità rappresentano lo strumento di tutela per lavoratrici e lavoratori oggetto di discriminazione sul lavoro e in caso di violazioni possono agire in giudizio su delega della persona vittima di discriminazione.

Anche sul posto di lavoro le donne subiscono violenza e ciò viene spesso sottovalutato in quanto le donne sono maggiormente esposte a rischio di esclusione, ghettizzazione, vulnerabilità e ricatto.

Da ogni fronte i suggerimenti per una concreta risoluzione delle problematiche legate alla violenza sulle donne, la giurisprudenza vigente, e le diverse Parti sociali coinvolte come le forze dell’ordine, il mondo dell’associazionismo laico e religioso, i Sindacati, i Ministeri competenti e le Istituzioni territoriali coincidono nella messa a punto di una rete di sinergia che coordini tutte le strategie utili a contrastare questo fenomeno di emergenza sociale in particolare con l’approvazione di leggi contro tutte le forme di violenza nonché la certezza della pena degli autori del reato.

Vedi allegato

La coordinatrice nazionale

Teresa Longobardi

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