ROMA, 21/11/2011 – C’era una volta l’art 20 comma 1, del decreto legislativo 151/2001, che introdusse la facoltà, per le lavoratrici madri dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, di utilizzare in forma flessibile il periodo dell’interdizione obbligatoria dal lavoro, posticipando di un mese l’astensione obbligatoria, al periodo successivo al parto a condizione che venisse attestato da certificazione medica idonea durante l’ultimo mese lavorativo della gestante, assenza di condizioni patologiche che potessero tradursi in situazioni di rischio per la salute della madre e/o del nascituro al momento della richiesta.
Il comma 2 dello stesso articolo enunciava che con opportuno decreto avrebbe fornito l’elenco dei lavori ai quali non si sarebbero applicate le disposizioni del comma 1.
In riferimento a quest’ultimo comma il Ministero dell’Interno, per il personale della Polizia di Stato, il 6 agosto 2001 diffuse una circolare interna nella quale veniva chiarito che date le peculiarità dell’attività svolta riteneva indispensabile attendere l’emanazione del succitato decreto che – a tutt’oggi – non è ancora stato emanato.
Così per tutti questi anni (sono 10 finora) le donne della Polizia di Stato non hanno potuto godere di un diritto legittimo riconosciuto a tutte le lavoratrici in attesa.
Morale della favola è stata fondamentalmente disattesa dalla nostra Amministrazione, una innovazione che avrebbe segnato un importante passo in avanti nella realizzazione di una politica di rispetto dei diritti del personale femminile della Polizia di Stato nei confronti di tutte quelle normative relative ai diritti delle donne tout court, anche nella realtà che ci vede in Europa e nel confronto con le Polizie Europee come uno dei Stati “fanalino di coda” nell’attuazione della normativa concernente le Pari Opportunità di genere.
E’ per questo che L’ANIP – ITALIA SICURA ha messo in mora l’Amministrazione affinchè si uniformi ed attui la normativa già in vigore per tutte le altre lavoratrici.
LA COORDINATRICE NAZIONALE DONNE ANIP – ITALIA SICURA
Teresa Longobardi
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