ROMA, 20/10/2011 – Il Nobel per la pace quest’anno è stato assegnato a tre donne africane ed esattamente Ellen Johnson Sirleat economista e Presidente Liberia, Leymah Gbowee attivista pacifista e Tawakkul Karman attivista per i diritti delle donne e la democrazia, tre nomi che fino al 7 ottobre scorso non conosceva nessuno e che oggi rappresentano milioni di donne africane.
Lungo e sudato è stato il percorso per giungere ad un tale riconoscimento che ha acceso i riflettori su una realtà umana di genere finora sottovaluta.
Questo risultato è stato raggiunto anche attraverso l’appello della campagna NOPPAW (Nobel Peace Prize For African Women) e citando fedelmente il testo – l’Africa cammina sui piedi delle donne –.
In Italia numerose sono state le iniziative che si sono svolte relative alla “carovana delle donne africane verso il Nobel per la pace 2011”, tra le quali quelle promosse dalla UIL confederale che ha visto anche recentemente, prima dell’assegnazione del Nobel, lo scorso 28 settembre la partecipazione del Coordinamento Donne Nazionale ANIP – ITALIA SICURA all’evento a cui ha presenziato la Coordinatrice Teresa Longobardi.
La proposta di candidatura al Nobel per la pace 2011 per le donne africane è nata dall’esigenza di portare a conoscenza tutti del lavoro nascosto e continuo delle donne di questo paese e dare loro un riconoscimento internazionale.
Le donne a cui si riferisce, da sempre – per la sopravvivenza – ogni giorno camminano per kilometri per portare acqua alle famiglie, per recarsi al mercato a vendere quel poco che hanno per procurarsi cibo, spesso con i figli sulle spalle… anche quelli che non sono i loro… la guerra, la povertà, il maschilismo e l’assenza degli uomini spingono le donne africane a fare i conti con una quotidianità che le vede impegnate in lavori più disparati e contemporaneamente alla cura dei bambini, affidati esclusivamente a loro, bambini che fin da piccoli, strappati alle loro braccia, sono votati al massacro e mandati a fare i soldati
Le donne africane sanno reagire alle prevaricazioni dei potenti difendendo i loro diritti e sono sempre presenti in tutti i settori dell’economia, dell’agricoltura, del commercio, delle piccole industrie, impegnate politicamente nelle problematiche sociali e nella realizzazione della pace.
Il motivo per cui era stata lanciata questa campagna internazionale era l’intento di gettare le basi per un percorso nuovo verso la pace prendendo il loro impegno come esempio di crescita umana dell’Africa perché senza l’oggi delle donne non ci sarebbe nessun domani per l’ Africa e per il mondo intero.
La prima pietra è stata posata.
La Coordinatrice Donne Nazionale
Teresa Longobardi
– Scarica il comunicato sindacale.