La fuga di centinaia di algerini dall’aeroporto di Fiumicino, è stata di recente resa nota da numerosi mass media che hanno anche evidenziato il rischio di infiltrazioni terroristiche e transito di potenziali portatori di Ebola e altre malattie contagiose.
Le lacune del sistema di Sicurezza aeroportuale sono evidenti e non sono più ammissibili.
Gli algerini (e non solo) provenienti con aerei dall’Algeria usano diverse tecniche. In genere prenotano la tratta Roma/Istambul che prevede uno scalo tecnico di diverse ore, spesso notturne, presso l’Aeroporto di Fiumicino. I passeggeri nordafricani restano quindi nella zona “transiti” nota come “extra Schengen”, collocata nella parte finale dell’Aeroporto (T3).
Quest’area è molto vasta e vi affluiscono viaggiatori provenienti da tutte le direzioni. Gli algerini attendono “indisturbati” la notte durante la quale i turni di sorveglianza della Polizia diminuiscono.
Approfittando del buio e della carenza di vigilanza accedono agevolmente alle piste attraverso le porte di emergenza che, nonostante abbiano un sistema di allarme sonoro, non permettono un immediato intervento alle poche unità della Polizia di Stato presenti.
Un altro metodo utilizzato dai nordafricani è quello di dileguarsi appena scesi dalla scaletta dell’aereo mimetizzandosi tra il personale aeroportuale. A volte i fuggiaschi hanno indossano addirittura fratini catarifrangenti simili a quelli in dotazione agli operai.
La media di algerini fuggiti dall’Aeroporto Leonardo da Vinci, da gennaio a settembre, è di 3/5 persone al giorno (sei giorni a settimana), per un totale in difetto, di circa 650/700 nordafricani.
In questo contesto occorre anche evidenziare che nel giugno di quest’anno è stata eliminata la volante della Polizia dedicata al controllo del perimetro di tutto l’aeroporto. Un servizio sostituito sulla carta dalla sicurezza aeroportuale privata sulla quale la Polizia non ha la possibilità pratica di svolgere alcuna attività di verifica.
Il sistema attuale della videosorveglianza è vetusto e incompleto. Sappiamo esistono progetti di ammodernamento, presentati da tempo e non ancora adottati, che consentirebbero l’individuazione e il rintraccio dei fuggitivi.
Il Dispositivo di sicurezza è quindi gravemente carente e la Dirigenza della Polaria di Fiumicino, impegna la maggior parte degli 700 uomini in organico per segreterie sovrabbondanti, servizi di assistenza a V.I.P. e in servizi inutili come far scortare gatti (si, si quelli che miagolano!).
Roma 7 ottobre 2014