Tirando le somme…
Nei Reparti mobili d’Italia il personale che si è “autoconsegnato” ha sintetizzato tutto lo sdegno per l’inerzia della politica, del Governo, in particolare del Ministro dell’Interno, e del Capo della Polizia, negli slogan:
- NON CI FERMIAMO PER NOI, MA PER DARVI UN’ITALIA PIÙ SICURA
- SIAMO CITTADINI ANCHE NOI, SEMPRE IN PRIMA LINEA MA NON PER QUESTO ULTIMI
- POLIZIA TUTELATA=CITTADINANZA PROTETTA
Il vivo ricordo dell’Ispettore RACITI ha unito tutti i poliziotti d’Italia, anche coloro che pur non prestando servizio nei reparti dedicati all’Ordine Pubblico, svolgono questo importante compito ogniqualvolta, e non è raro, le emergenze lo impongono. Tutti nella più completa assenza di qualunque garanzia funzionale e sotto guide non sempre esperte.
I numero della protesta sono elevati: nei 10 Reparti Mobili che hanno partecipato alla manifestazione ben 833 poliziotti hanno aderito alla protesta. Solidarietà è stata espressa da 29.179 persone delle quali 21.300 di tutte le Forze di Polizia (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco, Vigili Urbani…etc. etc.). Per la raccolta di firme e adesioni è stata di particolare importanza la fondazione internazionale Hispanolatina (FHL) e il gruppo FB “Siamo tutti cretini”.
Al termine della protesta i poliziotti hanno deciso di proporre un’iniziativa di legge che fissi le garanzie funzionali, preveda l’assistenza legale da parte dell’Amministrazione e determini con chiarezza le responsabilità degli ordini impartiti anche attraverso la loro registrazione.
Il Segretario Generale Nazionale dell’Anip-Italia Sicura, Dr Flavio Tuzi ha ribadito che l’Ordine Pubblico deve essere gestito “con trasparenza e nel rispetto delle regole costituzionali. Gli operatori non possono diventare i “capri espiatori” di potenti Ponzio Pilato che delegano costantemente ad altri le loro responsabilità esecutive e legislative, Oggi ancora una volta assenti.”
TGR al minuto 6 parla dell’ANIP Italia sicura: Ascolta