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Emergenza Lampedusa 2011 – Quello che la gente non saprà mai

immigrati_lampedusaL’intervento umanitario che qualsiasi stato, di fronte ad una calamità, pone in essere nelle varie modalità è quello sempre di assistere e dare solidarietà alle vittime. Nello stesso tempo non ci si può dimenticare di chi interviene a svolgere questa funzione di pronto intervento umanitario.

Quello che la gente non saprà mai è il trattamento e i rischi che corre il personale della Polizia di Stato impiegato sia sulle navi che nelle partenze dall’Aeroporto di Lampedusa per trasferire i migranti nelle varie città italiane con Centri di Accoglienza, viaggi effettuati con aerei noleggiati dal Ministero dell’Interno, voli charter su cui viaggiano gli extracomunitari accompagnati da uomini delle Forze di Polizia e dell’Ufficio Immigrazione.

I poliziotti salgono a bordo dell’aereo disarmati, per la sicurezza del volo ma non per gli uomini dello Stato, che si trovano a gestire una cinquantina di persone, sommariamente controllate poco prima del volo anche da personale medico-sanitario sulla terraferma, che per motivi di privacy spesso non comunica, agli uomini che li accompagnano, neanche eventuali malattie contagiose.

Gli uomini dei Reparti Mobili della Polizia, come sempre in prima linea nelle situazioni più delicate e difficili, si imbarcano anche sulle navi che trasportano numerosi immigrati fino al “continente”, anche qui disarmati.

Sulla nave la proporzione polizia/immigrati è veramente ridicola e bassa: come dichiarava al Corriere della Sera lo scorso 4 aprile il comandante superiore della nave Excelsior, Pasquale MENDOZA, il primo viaggio effettuato verso Taranto è stato un disastro, con risse continue fra tunisini e solo una decina di agenti della Polizia a gestirli. E ancora peggio è andata sulla nave “CATANIA” salpata con soli 5 poliziotti e un mediatore culturale.

Ovvia conseguenza è stata che le navi in questione sono state devastate e distrutte: i divani dei bar squarciati con coltelli di plastica, le cabine messe a soqquadro con vetri rotti, porte sfondate e accessori divelti. Nonostante siano stati concentrati all’interno delle sale bar e ristorante, l’aggressività era palpabile. Solo grazie alla capacità di mediazione di alcuni uomini delle forze dell’ordine affiancati da interpreti della lingua araba la folla di clandestini non si è trasformata in un fiume in piena scagliato contro i malcapitati accompagnatori. Ma l’inquietudine non si è placata nemmeno quando sono stati destinati 200 uomini tra Polizia e Carabinieri al seguito di 1600 tunisini trasferiti da Lampedusa, per il secondo viaggio dell’Excelsior, un rapporto di 1 a 8.

Gli immigrati sono stati quasi “ammassati” dentro le sale conferenza e/o sale hobby della nave, con grave negligenza da parte del personale di bordo per quanto riguarda l’igiene non solo degli stessi ma anche della nave tutta. Giorni e giorni mille persone ad adoperare continuativamente gli stessi 3-4 bagni che vengono ripuliti, se tutto va bene, una volta ogni 3 giorni!!! Poi, però, gli stessi immigrati vengono a contatto per informazioni e lamentele con gli stessi uomini del Reparto Mobile che nel frattempo, essendo in numero troppo esiguo rispetto gli uomini da scortare e controllare, lavorano h24 con qualche riposino brevissimo che devono farsi bastare per una intera giornata, senza dimenticare l’enorme disagio di lavorare su una nave che, per motivi di Ordine Pubblico da gestire nelle città dove si arriverà nella giornata successiva, viaggia ad una velocità ridottissima prendendo così anche tutte le difficoltà di una navigazione che comporta, soprattutto a quelle velocità, una enorme sofferenza per le tante persone a bordo che poi, alla discesa sulla terraferma, risentiranno pesantemente di quello che si può chiamare il “mal di terra”! Turni massacranti di disagio e difficoltà per una settimana e oltre di navigazione: problemi che aumentano e che logorano anche a causa dei pasti degli stessi poliziotti che spesso, come su qualche nave è successo, sono immangiabili ed a causa anche della mancanza di igiene nei confronti delle cabine degli stessi operanti che sono costretti a dividere cabine che somigliano a loculi in 4 persone che hanno, nonostante qualcuno creda o pensi il contrario, bisogno a volte di quegli spazi necessari almeno per una doccia. E nonostante la profusione di lavoro e di abnegazione come mai visto nella società di oggi, il personale di bordo continua a dire di non poter “pulire” anche le nostre cabine, i loro loculi!!!!! Eppure il noleggio della nave da parte del Governo Italiano comprende un servizio completo, come se fossero ospitati sulla stessa nave dei clienti paganti!!!

Disagi per gli immigrati e disagi per le Forze di Polizia!!! E per la Polizia di Stato chi viene sempre impiegato è il Reparto Mobile, sempre criticato e giudicato, in cui lavorano uomini che lasciano affetti e sicurezze quotidiane per missioni retribuite dopo mesi e mesi e a cui lo Stato non presta cure ed attenzioni per la sicurezza e la tutela degli stessi! Uomini attenti alle esigenze umane reali e tangibili di questi immigrati che alla fine, dopo giorni e giorni di navigazione, salutano i poliziotti come fossero amici, con una stretta di mano, quasi cercando un buon augurio nonostante sulle stesse navi spessissimo gli stessi ospiti siano stati pronti, come i tunisini, a creare enormi disagi alla sicurezza come tentativi di ribellione armandosi con i più svariati oggetti a loro disposizione! Ma anche in questi casi la professionalità e l’umanità dei poliziotti sono state più forti dell’istinto; la mediazione e la disponibilità al dialogo ha evitato problemi che sarebbero potuti essere gravissimi, trattandosi di una nave e non di terraferma. Ed alla fine, così, i viaggi finiscono sempre con una pacca sulla spalla, con una stretta di mano perché obiettivamente, poi, il poliziotto guardando negli occhi l’ospite immigrato vede in lui un uomo, un uomo sofferente ma anche ricco di speranza per una vita che lui per primo sogna migliore.

Perché ci piace ricordare che è l’uomo ad abbellire ciò che lo circonda e non viceversa …

… HOMO LOCUM ORNAT NON HOMINEM LOCUS …

Questo è quello che la gente non saprà mai….

Chissà quante situazioni di pericolo sono state, per fortuna e grazie a mirati servizi di intelligence, impedite neutralizzando rivolte degli extracomunitari ancor prima che scoppiassero, con mancorrenti strappati e trasformati in bastoni, prese di corrente portate via dai loro alloggiamenti con forza e ridotte a rudimentali taglierini, zucchero e tubi al neon utilizzati per realizzare elementari ma efficaci ordigni esplosivi, già sperimentati nella rivolta al Centro di Prima Accoglienza per bruciare i materassi.

Chissà quanti colleghi sono riusciti a svegliarsi appena in tempo e salvarsi dagli attacchi degli extracomunitari che tentavano di sorprenderli nel momento della stanchezza.

Roma, 25 maggio 2011

Il Segretario Generale Nazionale
dott. Flavio Tuzi

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